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60 la via del male

che cosa, mandalo a dire per qualche viandante. Tieni le sementi in luogo ben asciutto e semina al più presto possibile. Addio.

— Come è buono quell’uomo! — pensava Pietro.

Gli pareva di voler bene a zio Nicola come ad un padre, e quasi quasi sentiva di voler bene anche a quella boriosa della padrona.

Immerso nei suoi pensieri, di tanto in tanto egli pungeva forte il bue rosso dalla schiena coperta di chiazze bianche, — segno evidente che la bestia era passata in luogo ove stava nascosto un tesoro, e il bue rosso trottava pesantemente. Malafede abbaiava per incitare l’altro bue, e così Pietro arrivò presto al sentiero dirupato che scende alla valle di Marreri.

La giornata era umida e tiepida, il cielo lattiginoso. Sulla punta dell’aratro, capovolto sul carro, il vomero brillava con un tenue splendore d’argento nuovo. Nella lontananza vaporosa gli occhi lincei di Pietro scorgevano la chiesetta di Valverde, nera sull’orlo d’un dirupo, e più in là ancora la chiesa di San Francesco, bianchiccia sullo sfondo delle montagne selvagge, tra cui monte Albo si staccava azzurro come una bandiera di velluto, e monte Pizzinnu sorgeva come uno scoglio grigiastro avvolto da ondate di nebbia azzurrognola.

Pietro ricordò che sua madre, come tutte le donnine nuoresi, nutriva una profonda devozione per il piccolo San Francesco, «Santu Franzischeddu», e, sebbene con poca fede, si fece il segno della santa croce.