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si contraevano come piccole mani mozze ancora vivaci, fu preso un berrettino bianco che pareva piangesse.
Allora la donna sentì una misteriosa potenza di dolore, simile a quella che sollevava il mare, riempirle e trasformarle l’anima.
Le sembrò di essere lei la madre del fanciullo divorato dalle onde, ma tutto che di lei era stato fino a quel momento tenebre e morte, fosse in pari tempo scomparso con lui, succhiato a sua volta dall’angoscia sovrumana degli ultimi aneliti dell’innocente.
E si mise a piangere, come una povera cosa spremuta, come le reti della sciabica, come quel berrettino bianco che i granchi avevano afferrato per salvarsi nel loro annegamento sulla terra.
Tutto era dolore, sulla terra, nel mare, nell’aria: eppure, perché, in fondo al cuore di lei qualche cosa di salvo esultava, come un accordo timido e involontario come quello di un’arpa attraversata dal vento?
La spiegazione gliela diede la stessa vecchia nera che era stata la prima ad accorgersi dell’annegamento del ragazzo. Lei sola non piangeva: anzi disse con sollievo:
— A quest’ora è bell’e che morto. Dio l’ha con sé.
Questo era il mistero. E anche la donna,