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IL VESTITO DI SETA CANGIANTE

Lunga, onorata e proficua era stata la carriera del cavalier Brischi: proficua, sopratutto, in modo che gli aveva fruttato un magnifico appartamento in città e un grande podere modello, fra mare e campagna, con case coloniche e villa padronale: eppure egli non ne parlava mai, e nessuno dei suoi coloni, tranne forse una vecchia contadina che era stata molti anni al suo servizio, sapeva nulla del suo passato. Era un signore, e basta.

Dei signori aveva, a volte, le stravaganze, almeno agli occhi dei contadini. Certe mattine di estate, per esempio, faceva lunghe cavalcate sulla rozza del suo biroccino, tutto vestito di nero, allampanato come don Chisciotte; oppure si spingeva in alto mare con un suo minuscolo «yacht» che destava l’invidia di tutti i monelli della spiaggia: ma per lo più si divertiva a coltivare il suo giardino tutto speciale, facendo innesti, incroci di fiori, esperimenti con trovati chimici: