Pagina:Deledda - Le tentazioni.djvu/178

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172 g. deledda


rossì un po’ nell’ombra, ma rispose ingenuamente:

— Eh, quest’inverno abbiamo dato tante rappresentazioni.

— Che cosa?

— Aspetta, tu non capisci. Vedi, per esempio, facciamo finta che succeda una storia; due o tre seminaristi si vestono da signori, io e un altro da donna, un altro da servo, e facciamo finta di esser questo o quell’altro, e rappresentiamo una storia. Come in teatro.

Tanu ne capì più poco, ma rise malignamente perchè i seminaristi si vestivano da donne.

— Perchè ridi? — gridò Antine adirandosi. — Tu non capisci niente. Venivano delle signore, e tutti i canonici, e battevano le mani.

— Vi vestivate da donne....

— Ebbene? — disse zio Felix. — È se si vestivano? Se lo permettevano i superiori, vuol dire ch’era ben fatto.

— Ma già, — disse poi il cavallaro, — voi altri preti siete vestiti da donne.

Lo disse senza ombra di malizia, perchè era un uomo un po’ stupido; ma Antine si offese, e balzò su sdegnoso alzando le spalle.