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le tentazioni 173


— Siete tanti stupidi. Con voi non bisogna parlare, andiamo!

Zio Felix trovò che questo era un atto di superbia da parte del figliuolo, ma non osò rimproverarlo.

Intanto la notte era scesa: s’udiva lo stormire degli oleandri, il cui profumo si faceva acutissimo, e il monotono fragore d’una lontana cascatella del fiume. Le stelle oscillavano sul cielo un po’ cinereo. Minnai, sdraiato su un mucchio di fronde d’oleandro, s’alzò vedendo alzarzi il fratello, e quando si trattò di andare alla casa di mattoni, caricatosi la valigia e la sottana sulle spalle, partì allegramente, affondando i piedi scalzi fra le stoppie.

Antine e zio Felix venivano dietro. Da ogni stelo di fieno usciva il trillo d’un grillo e lo splendore verde azzurrognolo d’una lucciola.

— Figliolo mio, — diceva il pastore, — ti raccomando una cosa. Nella casa del padrone c’è sempre Piriccu1, quel servo che, non faccio per criticare, con l’invecchiare diventa

  1. Diminutivo di Pera, Pietro; — Antine, Costantino; — Tanu, Sebastiano; — Felix, Felice; — Minnai, Antonmaria.