Pagina:Deledda - Marianna Sirca, 1915.djvu/150

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lui le soffiava sul cuore come un vento di gioia, una diana che riportava l’alba serena della speranza. La certezza che egli sarebbe tornato le faceva allora sollevare il viso in ascolto; e le pareva di sentire il passo di lui lontano che camminava camminava per le vie del mondo solo per riavvicinarsi a lei.

Eccolo! Anche adesso, mentre la serva brontolava ancora qualche cosa che lei non ascoltava più, il passo si avvicinava. Era attutito dalla neve; ma lei lo distingueva egualmente, rapido, agile, sicuro come quello del muflone sulle montagne.

L’illusione fu così forte ch’ella balzò appoggiando la mano alla parete per non cadere; poi fece qualche passo verso la porta, e come la serva fu pronta ad aprire ed uscire la prima, ella la rincorse e l'afferrò per le braccia costringendola a fermarsi.

— Zia Fidela, lasciate che apra io.... e non badate a chi viene. Zia Fidela, fatemi questo favore....

Il suo viso pallido, l’alito ansante e la voce supplichevole rivelavano, meglio che