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ogni parola, chi era la persona che stava dietro al portone.
Fidela tentò quindi d’essere ancora la più forte poichè sentiva che l'uomo atteso dalla padrona era un nemico.
— Marianna, bada! Siamo due donne sole, Marianna....
Per la prima volta in tanti anni di schiavitù Marianna si ribellò; la passione le diede una forza quasi brutale, le fece trascinare la serva fino alla scaletta, e là nel silenzio e nel buio la sua voce risonò diversa, rauca, imperiosa:
— Andate. La padrona sono io.
Mai dimenticò il rumore dei passi della serva su per la scala e nelle camere di sopra; risuonava forte nel buio, quel rumore prepotente; e a lei parve che tutta la casa le tremasse sopra come un peso da cui invano tentava di liberarsi.
Tornò fuori; ma non aprì subito: aveva quasi terrore ad aprire. Colpi lievi ma non timidi risuonavano al portone: una voce sommessa chiamò due volte: «Marianna, Marianna?» e pareva le rimproverasse di esitare, di tardare tanto ad aprire.