Pagina:Deledda - Marianna Sirca, 1915.djvu/164

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tormenta di neve che lo aveva accompagnato dai monti. Rivide il sorriso lieve della grande bocca ferina di Bantine; esitò a promettere.

Furono momenti penosi durante i quali entrambi sentirono nella piega più oscura dell’anima il desiderio di essere di nuovo lontani, di non essersi incontrati mai. Marianna disse con voce un po’ rauca:

— Simone, tu non devi promettere nulla, se la coscienza non ti dice che manterrai.

Egli sospirò ancora, profondamente; pareva gli mancasse l’aria.

— Sentimi il cuore, Marianna: pare mi si rompa. Sì, andrò in carcere. È questo che vuoi. Ma anche io vorrei essere sicuro di te! Non mi importa neppure di morire: una volta sola si muore; ma vorrei essere sicuro di te.

— Che devo fare, se tu non credi alla mia parola?

Si chinarono assieme verso il fuoco, silenziosi, come scrutando nelle forme delle brace il loro destino. Entrambi pensavano di nuovo la stessa cosa ma non osavano dirla.

— Anch’io non voglio farti del male, —