Pagina:Deledda - Marianna Sirca, 1915.djvu/220

Da Wikisource.

— 213 —


Solo quando il predicatore cominciò a spiegare la parabola del Figliuolo prodigo, ella sollevò gli occhi intenti ascoltando. Era un bel giovane, il predicatore, con le labbra rosse e gli occhi azzurri corruscanti: con le mani bianche ferme sull’estremità del pulpito si chinava ora di qua ora di là come sull’orlo d’un pozzo di marmo e i suoi capelli biondi pareva riflettessero l’oro dei raggi dello Spirito Santo sospeso sul pulpito in forma di colomba.

Le donne ascoltavano più attente del solito; e pareva davvero che sopra di loro passasse un alito misterioso, uno svolazzare dolce di colombi. Le vecchie madri che avevano figliuoli malvagi piangevano di speranza nel loro ravvedimento, le giovani madri coi loro bimbi al seno si chinavano a guardarli sollevando trepide, quasi fosse il velo dell’avvonire, il lembo del panno che li copriva. Marianna pensava che anche Simone era un figliuolo prodigo che se n’era andato per il mondo a sperperare malamente le ricchezze della sua gioventù; anche lui sarebbe tornato; le parole del sacerdote erano un segno di