Pagina:Deledda - Marianna Sirca, 1915.djvu/223

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— Speriamo!

Egli riprese a camminare battendo lievemente il bastone per terra: Marianna lo accompagnò.

Camminavano piano, giù lungo il muro del giardino del vescovo, poi su per la straducola sassosa, più su per un vicolo coperto d’erba. Finalmente, in fondo ad uno spiazzo dal quale si vedeva tutta la valle solitaria già piena d’ombre e del rumore lontano del torrente, apparve la casa di lui, — la casa di Simone. Marianna guardò la piccola facciata di pietra grezza, con due finestrini circondati di una cornice nerastra e una porticina chiusa sopra uno scalino intorno al quale cresceva l’erba e l'ortica, e gli occhi le si velarono di lagrime: le pareva un viso triste, tragico, la facciata della piccola casa.

Le donne uscivano sulle porticine delle altre casupole e la guardavano fisso, salutandola con un cenno del capo; e lei aveva l’impressione che anche loro «sapessero», che il suo segreto oramai si fosse sfogliato come un fiore di cui tutti possedevano un petalo; ma sentiva il coraggio del proprio