Pagina:Deledda - Marianna Sirca, 1915.djvu/315

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XV.

Il prete era giovine, forte: nero in viso, con le labbra grosse e i denti bianchi, avvolto nel suo mantello lucido e con una piccola papalina invece del tricorno, pareva un prete abissino.

Aveva anche lui due fratelli latitanti, e non poteva negare la sua assistenza a un moribondo.

Marianna lo salutò con un cenno del capo e lo condusse alla stanzetta. La madre aveva acceso il lumino d’ottone sospeso ad un chiodo nella parete sopra il tettuccio; l’ombra rotonda tremula copriva come d’un sudario il viso del ferito e il cerchio di chiarore sfumava nell’ultima luce del crepuscolo in alto sotto il soffitto di canne.