Pagina:Deledda - Nel deserto, Milano, 1911.djvu/165

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— Poverina, quando siamo andati cantava e adesso è morta. La sua anima dov’è?

— Quante volte ti dissi che le bestie non hanno anima?

— Sì; ma io credo che anche loro l’abbiano! Perchè no?

La sua piccola mente era già affaticata da grandi problemi che Lia s’affannava invano a risolvere. Rifecero la strada discutendo così profondamente che entrambi non s’accorgevano neppure del peso che li gravava.

La domenica mattina, mentre i due fratellini giocavano nel cortile sabbioso, Lia cominciò a preparare la colazione affacciandosi ogni tanto alla porta verso il sentiero per spiare l’arrivo del Guidi.

Non sapeva neppur lei se era contenta o no di questa visita che portava un certo squilibrio alle sue abitudini ed anche al suo bilancio quotidiano. A un tratto le parve che i bimbi litigassero: corse alla porta verso il cortile e si sentì battere il cuore. Un uomo vestito di bianco, — come il suo Justo, — col panama calato sulla fronte, — come il suo Justo, — stava in mezzo ai bimbi e distribuiva loro qualche cosa. Sì, anche Justo faceva così, quando arrivava alla spiaggia di Anzio. Ella non potè pronunziar parola, tanto quella visione improvvisa le fece male.

Ma quando l’uomo la salutò da lontano, ella