Pagina:Deledda - Nel deserto, Milano, 1911.djvu/215

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I.

Una sera, in autunno, Piero Guidi ritornò. La sua missione era durata quasi un anno. Lia aveva preparato con cura la camera e messo un mazzo di crisantemi gialli sullo scrittoio del salotto: al cader della sera mise a letto i bambini, preoccupati per il ritorno di «quel signore».

— Sarà cresciuto? — domandò Nino, saltellando sul letto. — Sarà più alto, adesso, come quell’uscio?...

Salvador rise, con superiorità, beffandosi del fratellino: ma la mamma non lo rimproverò, preoccupata anche lei, anche lei certa di rivedere un Piero Guidi più alto di quello che aveva conosciuto un anno prima.

Con la speranza che egli arrivasse col treno di Napoli delle otto e un quarto, intanto che i bambini s’addormentavano si affacciò alla finestra per aspettarlo. Era una sera d’ottobre, dolce e chiara: la luna illuminava gli avanzi degli orti intorno ai nuovi villini, e i mucchi di pietre