Pagina:Deledda - Nell'azzurro, Milano, Trevisini, 1929.djvu/45

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vita silvana 41


dato tutto il coraggio, la fermezza, la poca istruzione che ha, ma gli altri sentimenti... gli altri sentimenti, buon Dio, chi può averglieli dati se non Voi? Sentite, l’ultima volta che scese al villaggio, dopo aver ascoltato in estasi la Messa cantata al suono dell’organo, mi chiese il permesso di vedere questo strumento, di farlo suonare in sua presenza: mentre il signor Luigi, il maestro di scuola, suonava, ella guardava i movimenti della sua persona sull’organo, con gli occhi ardenti, fissi, scintillanti... Dopo sorrise: si sedette e... suonò. Sì, suonò quasi meglio del signor Luigi.

Il signor Giacomo scambiò uno sguardo con Azzo, un lungo sguardo in cui si poteva sorprendere questo pensiero: anche Fosca andava pazza per la musica.

***

L’indomani mattina per tempissimo, don Martino, i suoi due giovani ospiti e tutta l’aristocrazia del villaggio partirono a cavallo per la montagna.

Don Martino non s’era ingannato: molta gente, molti costumi, molti tipi caratteristici.

Eppure Giacomo non s’interessò al quadro.

Nella penombra del bosco, nella luce argentea che gettava una specie d’aureola sul profilo delle