Pagina:Deledda - Nell'azzurro, Milano, Trevisini, 1929.djvu/49

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vita silvana 45


stensione di terra che tu vedi dalla cima più alta delle montagne, vi sono palazzi grandi come questa stessa montagna; vi son giardini che rassomigliano all’Eden ove Iddio pose Adamo ed Eva; vi son chiese tanto grandi che se tu ti collochi sulla porta più lontana non distingui quasi, nonostante la luce immensa che vi è, il sacerdote, che celebra la messa; tanto belle che ci si domanda se realmente fu l’uomo ad inalzarle, tanto ricche e maestose che ci si domanda se non siano esse il vero paradiso promesso ai credenti: vi son piazze che sono grandi come le nostre piccole pianure: vi è... vi è tutto ciò che realmente deve solo circondare le genti istruite, o che bramano di istruirsi, come la piccola figliuola mia. Là troverai professori che t’insegneranno a suonare, che t’insegneranno a dipingere, a render viva sempre dinanzi a te la memoria dei luoghi, città o paesaggi che ti colpiscono per la loro bellezza, a scrivere, a descrivere in prosa o in versi — perché credo che tu t’intenda anche di ciò — le tue montagne, le tue pianure, le gole dirupate, belle d’una fantastica ed orrida bellezza, le tue foreste verdi, i tuoi poveri villaggi, tutta infine la tua povera e selvaggia Sardegna.

Don Martino sedette sul musco di un masso, appoggiò vicino il suo bastone, si levò il cappello e lo pulì col suo grande fazzoletto azzurro a fiorami