Pagina:Deledda - Sole d'estate, 1933.djvu/133

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diottrie, per asciugarsi gli occhi senza ciglia: da molto tempo non si era divertito così, con poco, con niente; sebbene sentisse che sotto quel tremolio di acqua luminosa si nascondeva un torbido fondo di pantano.

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Poi parlarono di tante altre cose. L’amico era un uomo di affari: conosceva la vita, conosceva il mondo delle grandi città: o almeno credeva di conoscerlo; aveva passato l’estate nelle stazioni balneari e climatiche cosmopolite e sapeva quindi tante cose divertenti e orrende della gente oziosa; l’altro, anche lui, non scarseggiava di piccoli episodi utili da raccontarsi; e quando si trattava di attaccare un bottone all’amico, lo faceva senza pietà e senza scrupoli.

Tornò Rosetta, per portar via il vassoio col bricco lucente del caffè: e adesso l’ospite la guardò bene anche davanti: era brutta, sfrontatamente brutta, con un grande naso virile, il petto ossuto, le gambe, con le calze rossicce, simili a zamponi di maiale: ma quando egli, con la sua calda e sommessa voce sensuale, le domandò come si chiamava, ella socchiuse gli occhi che parevano due