Pagina:Dell'Oreficeria rispetto alla legislazione.pdf/38

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Tali tasse le pagano i fabbricatori per conto de’ compratori cui vengono computate nel prezzo delle cose vendute, come avviene sempre in simili occasioni.

Secondo la legge francese v’ha una differenza assai spiccata fra la condizione dell’orefice e quella degli altri cittadini; il primo soggiace ad una pena ed alla confiscazione se in lui si rinviene anche un solo oggetto finito e non bollato o bollato contro regola, gli altri sono assoluti in ciò da qualsivoglia obbligazione, nè soggiacciono a visite di domicilio, potendo possedere senza timore alcune cose che non sarebbero tollerate in mano di un fabbricatore e d’un mercante. Se fosse altrimenti il possesso di un anello non bollato sarebbe uguagliato al possesso di arme insidiose e di veleno, e ognuno sarebbe soggetto ad inquisizioni. Per giunta, cotale immunità de’ cittadini è necessaria anco per altri rispetti; di fatti se il semplice possesso di oggetti d’oro e d’argento non bollato sottoponesse a vessazione, nessuno ne comprerebbe per quiete d’animo, e il commercio ne patirebbe, e il tesoro dello Stato che pur ne cava qualche cosa di buono, avrebbe scemato le entrate. Nulladimeno, siccome il male sta a costa del bene, cotesta immunità necessaria de’ particolari reca qualche danno al fisco. Invero chi sa per esperienza qual valore si meriti la guarentigia governativa col marchio dell’oro e dell’argento, e che però conosce per inutile o troppo cari tutti i bolli del mondo, sovente e ben volentieri si passa di questi, purchè rie-