Pagina:Dell'oreficeria antica.djvu/23

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come le altre arti del disegno, bizantina. Smalti, musaici, gemme e getti insieme congiunti a sfoggio di asiatica magnificenza usò questa, conservando nella disposizione generale degli ornati alquanto delle forme architettoniche della Grecia, e fu l’anello che l’oreficeria italiana antica congiunse a quella nuova del rinascimento. Gli artisti di questa scuola semibarbara nello stile, ma che rappresentò pure sebben rozzamente i simboli e le imagini cristiane, fuggendo le persecuzioni degl’imperatori iconoclasti, si ripararono a Venezia e nell’Esarcato, a vi piantarono la prima radice di quella tradizione bizantina che modificata dall’ingegno italiano produsse lo stile italo-longobardo onde vediamo ancora tante vestigie nelle chiese del medio evo, e che durò in Italia fino a Cimabue.


VII.


Passato il millenario dalla nascita di Cristo, e dissipati per sempre i timori che aveva fatto nascere la credenza di un prossimo finimondo, fondata sopra vecchie profezie, gli animi si trovarono disposti a ripigliare con novello vigore, l’uso, a dir così, della vita; e la ricerca, il lavoro e lo studio di quelle cose che servono a farla o meno incresciosa, o più allegra e dilettevole. Così le arti cominciarono non dirò a rifiorire, ma ad essere di nuovo coltivate promettendo a se stesse più splendido avvenire. Ebbe allora nascimento l’oreficeria cristiana per gli arredi ecclesia-