Pagina:Dell'oreficeria antica.djvu/29

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tendo in niun modo i moderni fare altrettanto. L’uno e l’altro genere di lavori son sempre in oro puro se si riferiscono ai bei tempi dell’arte, e solo si trovano in oro alquanto misturato quando appartengono ad epoche di decadimento. Il modo di operare è però sempre proprio dell’antica tradizione ed assai diverso da quello che si vede ne’ gioielli oggi da per tutto in Europa fabbricati: il lavoro dei quali diviso tra diversi operai, secondo che vi si richiede la stampa, il getto, l’incisione, le gemme, la riunione dei pezzi e il pulimento, è piuttosto meccanico che non veramente artistico, e per ordinario non da un artista, ma è diretto da un trafficante, il quale non ad altro mira se non al maggior lucro, e cerca di appagare gli occhi della gente volgare anzichè produrre opera d’arte.

Negli ori antichi, siano di Grecia o d’Italia, la materia è sempre vinta dal lavoro, la più fina eleganza, e il gusto il più squisito guidavano la mano dell’artista, mentr’ei rimbalzava a cesello figure ed ornati, disegnava con minutissime grane o con fili sottilissimi ogni maniera di linee rette o curve, facea cordelle, intagli e fiori, ed armonizzava sì le parti col tutto, ed univa sì l’eleganza alla semplicità che i suoi gioielli mirati d’appresso apparivano stupendi per sottigliezza di lavoro e alquanto da lunge mostrovano pura, semplice e bell’unità di concetto.