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152 ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA

Continuato il viaggio arrivarono al borgo Maronsa1, ove Persiane truppe assalita la patte del retroguardo lasciatavi di presidio, uccisero unitamente ad altri militi Brettanione lor comandante, mentre pien di valore combatteva, ed impadronironsi a simile delle navi, che a molta distanza seguendo l’esercito sorprese furono da essi. Di là con celere passo corse molte borgate giunsero a Tummaro, ove tutti mostraronsi dispiacenti della combustione del naviglio non essendo bastevoli i giumenti, malandati per così lungo cammino e per le gravi fatiche durate nel percorrere il nemico suolo, a condurre la vittuaglia. Poichè i barbari mietuti ovunque i loro campestri prodotti e rinchiusili in luoghi assai forti impedivanne il godimento ai Romani, i quali, tra queste faccende, osservate le nemiche legioni, chiamate a battaglia e fattane molta strage, vincitori abbandonano il campo.

Il dì seguente, mentre aveavi gran concorso di popolo nel foro, il nemico raccoltosi va precipitoso ed all’imprevista addosso al retroguardo imperiale donde le truppe, avvegnachè disordinate e sorprese da timore al repentino attacco, non ricusan coraggiosamente l’aringo, girando il principe, sempre a sè stesso conforme, loro intorno per animarle a dar saggio del proprio valore. Cominciata la mischia Giuliano ora presentatasi ai capi delle tarme ed ai tribuni, ora locavasi promiscuamente infra le spesse file de’ combattenti, quando

  1. Maranga, Marcell. T. S.