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258 ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA

guidando le truppe, avviasi alla Bitinia, e Tribigildo all’Ellesponto, concedendo ai loro barbari il saccheggio ovunque mettevan piede. Arrivato l’uno a Calcedone ed occupato dall’altro il terreno a frontiera di Lampsaco, tanto Costantinopoli quanto il Romano impero aggiravansi in estremo pericolo, Gaine domandando che andasse a lui Arcadio stesso, risoluto di non voler favellare con altro qualunque. Il monarca pur ora consentitogli, ambedue convennero ad un luogo prima di Calcedone, ove sito era il tempio della pia1 martire Eufemia, in venerazione pel culto da lei tributato a Cristo. Quivi stabilirono di consegnare a Gaine e Tribigildo, passati dall’Asia in Europa, i più eminenti personaggi dell’impero onde venissero spenti; ed eran costoro Aureliano, console di quell’anno; Saturnino, consolare, e per terzo Giovanni, partecipe di tutti i segreti del principe e da molti creduto padre del supposto figlio di Arcadio.

Il monarca piegò anche a questa sebbene tirannica domanda, e Gaine impossessatosi degli antedetti personaggi, e fatte loro appressare le spade soltanto alla cute, si contentò sbandeggiarli. Passato quindi nella Tracia, coll’ordine a Tribigildo di seguirlo, giunse

  1. Zosimo così parla giusta l’intendimento de’ cristiani, a nessuno di essi accordare solendo con tanta liberalità il nome di pio. In quanto ad Eufemia, dobbiamo ad Evagrio (lib. II, c. 3) la descrizione del tempio, i miracoli ed altre siffatte cose. In questo tempio fu celebrato sotto Marciano il Concilio Calcedonese. T. S.