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DI ZOSIMO

CONTE ED AVVOCATO DEL FISCO


DELLA NUOVA ISTORIA


LIBRO SESTO




Alarico dunque vedendo indegnissimamente schernite le giustissime sue domande corre alla testa dell’intero esercito la via di Roma, fermo nel proposito di continuarne l’assedio. Costantino usurpatore della Celtica tirannide mandò intrattanto ad Onorio l’ambasciatore Giovio, personaggio di gran sapere e modello d’ogni virtù, chiedendogli la conferma della pace ed il perdono della morte data agli imperiali congiunti, Didimio e Vereniano, purgandosi di tal colpa col negare avvenutane l’uccisione per voler suo. L’ambasciatore quindi all’osservare Onorio assai gravemente commosso proposegli quale ottimo partito, occupato essendo nelle Italiane vicende, il piegar l’animo a qualche concessione; di più assicurollo che s’egli potesse, di ritorno a Costantino, renderlo consapevole di quanto in Italia si passava, non guari dopo riverrebbe con tutte le Celtiche, Ispaniche e Britanniche truppe in aiuto dell’Italia e Roma. A tali condizioni ebb’egli licenza di partire.