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304 ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA

morte col Franco Edobinco1 e col Britannico Geronzio, Saro paventandone la perizia ed il valore nell’arte bellica, dopo sette giorni d’assedio abbandonò Valenza. I duci di Costantino allora con poderosissime forze avventatiglisi contro lo vinsero, lasciandogli agio a pena di sottrarsi con gran fatica dalla prigionia. Tutto il bottino accordato fu ai Bacaudi2, venuti colà dalle Alpi, onde ottenere da loro il passo alla volta d’Italia, suolo anche da Saro in perfetta salvezza ricalcato. Costantino poi, ragunato l’intero esercito determinossi a mettere acconci presidj nelle Alpi. Tre di numero elle sono, che dai Celti ed eziandio sin oltre chiudono i sentieri conducenti in Italia, vo’ dire le Cozzie, le Pennine e le Marittime, e di questo imperiale divisamente propongomi narrare la cagione.

Negli anni addietro sotto il consolato di Arcadio per la sesta volta e di Probo, i Vandali cogli Svevi ed Alani superati detti poggi diedero il guasto alle popolazioni Transalpine, e fattane orrenda strage addivennero formidabili anche agli eserciti de’ Britanni, i quali pigliati da gravissimo timore del nemico avanzamento

  1. Il quale nel recare aiuti a Costantino sorpreso insidiosamente da Ulfila, duce di Costanzo, a pena solo riparò, fuggendo, presso un Ecdicio, da lui conosciuto per antico diritto di ospitalità. Questi non di meno troncatogli il capo lo portò ai duci d’Onorio. (Sozom., lib. IX, c. 14). T. S.
  2. Chiamiamo ribelli e scellerati coloro da noi sedotti ad essere malvagi; per quale altra cagione i Bacaudi tali addivennero se non se per le nostre iniquità e per le ingiustizie de’ giudici. (Salviano, lib. De gub. Dei). Tv S.