Pagina:Della Nuova Istoria.djvu/356

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sola in que’ tempi nelle scuole signoreggiava, e siccome essa lotta contenevasi nelle opere de’ Greci, o da Greci viventi insegnavasi1, così ben presto poterono divenire le une la sua prediletta e cotidiana lettura, e formare gli altri l’oggetto del suo amore e della sua riverenza. Nella consuetudine e nelle colpevoli arti di questi, noi dobbiamo cercare altresì le prime cagioni di quegli errori che in appresso sì miseramente il travagliarono, e come non è a dubitarsi che sino dalla sua prima adolescenza mettessero in lui radice i principi della sua apostasia, voglia a noi concedersi di tutto a questo luogo riunire, quanto intorno ad essa dire ci resta.

Il pio e moderno cristiano, che gode del benefizio d’una religione lontana sì lungo corso di secoli dai pericoli e dagli errori, che accompagnarono la sua culla, acceso d’un santo fervore per la morale eccellenza d’una dottrina che raffrena la sua curiosità senza avvilire la sua ragione, e soccorre alla sua presente debolezza col prospetto d’un consolante avvenire, intendere non può che a fatica com’ella non confonda la sua origine con quella della creazione, e come possa essere stata preceduta dalle follie e dalle stravaganze del politeismo. Quindi non può non a grande ira commuoversi se vede chi nato per sua ventura nella via della salute, di propria mano accecarsi per torcere in quella -delle tenebre e dell’errore. Avventurosi di poter dividere con lui i sentimenti della sua pietà, noi osiamo invitarlo ad alcune

  1. Che scrivevano cioè ed insegnavano grecamente, benchè non tutti i platonici fossero greci.