Pagina:Della Nuova Istoria.djvu/372

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nuova senza palleggiare con la vecchia c pubblica fede, e se dconsi compiangere o detestare gli errori di lui, qualche grazia ei trovar debbe presso l’indulgente posterità, se in quella stagione ed appo quel principe e quella corte, usò di un mezzo reo sì, ma con cui solo provvedere poteva alla sua personale sicurezza (27).

Ma intanto che di tal guisa iva egli traviando miseramente nell’Asia minore, un nuovo ordine di cose raaturavangli i destini. Costanzo clic in addietro sia costretto da’ bisogni dello stato, sia per fornire a Gallo un’occasione di rovina, avealo imprevedutamente creato Cesare pel governo delle diocesi dell’Asia, ora non solo traevagli dal capo la corona, ma in quella terra medesima ancora lorda del sangue (l’un principe e figlio innocente, puniva in Ini la colpa sotto la mannaja del carnefice d’essersi abbandonato alla sua lede ed a’ suoi giuramenti (20). Giuliano cadde in sospetto di connivenza nelle colpe apposte al fratello, e certo spento in lui avrebbesi l’ultimo germe di Costanzo Cloro ed il temuto vindice della sua casa, se la giovine età, le sciagure patite, e la fama delle sue virtù risvegliata non avessero la compassione in quel sesso che sembra e il più pronto a ricoverarla, ed il più accorto in farla ad altri sentire anche in mezzo all’ebbrezza del potere assoluto. L’imperatrice Eusebia, donna d’illustre prosapia, di splendente bellezza, di castità singolare, di colto ingegno, ed elegante, prese ad amarlo con tenera costante affezione, la quale se in appresso da quella sua pura sorgente traviasse, riesce malagevole alla storia di affermare egualmente che di negare. Ella