Pagina:Della Nuova Istoria.djvu/410

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Era questa però la parte più agevole dell’impresa. Occorreva mandare ad effetto lo sbarco, ed eseguirlo vincendo l’opposta corrente del fiume > e la difficoltà di alte ripidissime rive, delle quali stava a guardia un doppio ordine di cavalli e di elefanti. Il principe simulando di volere far stima delle provvigioni, commise pochi giorni innanzi, che vuotar si facessero alcune navi da carico, e siccome quegli che ben conosceva non solo meglio e più risolutamente operare (a moltitudine, quanto più impensatamente è a farlo invitata, ma la gioja altresì ed il tripudio essere in lei spesso tramile al disperato coraggio, coprì il suo proposto d’un impenetrabii.mistero, è il giorno precedente allo sbarcò ^ ordinò una - comune festa e gozzoviglia per tutto l’esercitò. Alla notte di quel dì stesso, appellati alla sua tenda gli uffidali superiori, manifestò loro il pensiero di voler Sforzare il passo del Tigri in quell’istante medesimo. A chi gli rappresenta il pericolo: non iscemerà per tardanza, ei risponde, nè il numero de’ nemici nè la ripidezza delle rive. Nel punto stesso, dato è a soldati l’ordine dell’imbarco, e già alcuni più arditi legionari salgono su cinque vascelli pronti a partire (91). In ua tratto spariscono all’occhio, in un tratto ricompariscono in fiamme sull’opposta sponda del fiume. Il principe mutando l’avversa in prospera fortuna: Soldati, esclama, i nostri compagni, ecco, afferrano la riva; quel fuoco è il segno tra me ed essi convenuto; affrettiamoci ad aiutarli. A queste voci l’armata tutta spingesi a pieno corso sul fiume, il suo unito e rapido sforzo rompe l’impeto della corrente, c in mezzo al piover