Pagina:Della Nuova Istoria.djvu/450

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ma di forma intera non credo, avvegnachè sia noto «die parecchi animali riferiti fossero appo quei popolo non solo come sacri, ma eziandio come iddi! (a). Questo stesso Diserrasi nell’Osiride, nell’A nubi, e nelle altre tre figure che a testa od a’ simbolo di animale ci rimangono (b), e cosi Api rappresentarasi colla testa di rilello innestata sul corpo umano, non altrimenti che il vitello d’oro degli Ebrei. Forse Strdbone prende ivi la parte pel tutto.

Nè la diffusione del politeismo provasi già meno della sua antichità. Gli Egizj non solo ma i Pelasgi, antichi greci di Arcadia che popolarono Alene, e poscia migrarono in Etruria, prima di quella che appelleremo moderna Grecia, riferivano gl’iddìi del paganesimo, e da essi gli Ateniesi ricevettero il culto di Giunone, di Vesta, e di altre Divinità (c); prima i Lib) adoravano Nettuno, ed i Fenici un tempio additavano in Tiro, esistente da due mila trecento anni sino ad Erodoto (d), mille novecento circa sino ad Omero ed Esiodo, che pur furono i primi ordinatori del greco gentilesimo. Celebri sono gli Dei alati di questi ultimi, e l’Apollo cartaginese e le loro statue di smeraldo (e). Non meno antico, nè diverso è il colto degli Etruschi, sia che ricevuto l’abbiano dagli Egizj, dai Fenici o da’ Pelasgi loro progenitori, e sebbene in qualche barlume della loro, cosmogonia conservatoci da Snida (f) siasi preteso riconoscere de’ vestigi della legge

(a) E sovverebio avvertire che intendiamo forma intera del simulacro del nume a cui il tempio è sacrato; perchè le sfingi ed altri animali scolpiti a titolo di divozione e di ornamento, comuni erano a tutti i tempj egizj.

(б) Winchelman, Storia dell’arte ec,, lib. i, cap. a.

(c) Erod., lib. a, n. 5o.

(il) Lib. a, n. 45 (e) App. Libych-, pag. 5j.

(/) In voce TUjrrrtni.

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