Pagina:Della Nuova Istoria.djvu/449

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vano (a). Sembra però che alla gcuilrice rimanesse come proprio e speciale carallere il culto degli animali. Vellejo presso Cicerone (A), ricercando perchè da noi sogliasi rappresentare la divinila sotto umana forma, rinviene sagacemente la causa nell’opinione in cui siamo dell’eccellenza della nòstra sopra le altre specie di viventi, ma rappresentarla Sotto le forma de’ più vili animali, parrebbe al certo l’ultimo termine delI’ umano delirio, se un popolo, allorchè egli stesso c I’ institutore della propria religione, non fosse a credersi che seguitasse I’ impulso delle sue particolari necessità, che è «pianto dire venisse a formare una religione per lui a sufficienza ragionevole. E poichè di sentiero già uscimmo, ci si conceda un cenno su d’un passo, già da altri considerato, di Strahone che molli secoli dopo Erodoto viaggiò fra gli Egizj. Favellando egli dei popoli che posti sono al settentrione del Della, descrive de’ (empj di Bubasto, d’Eliopoli ecc. in cui o non iscorgevasi simulacro alcuno, o essendocene, era esso di forma puramente animale: tufiulacrum vero ani milioni, olii non mi honiinis formimi, seti bestia: alicitjus effictuni (c). Wahurton credette poter tpiindi conchiudcrc che la forma animale, fosse la più antica maniera di rappresentare la di-, vinilà tra gli Egizj. Che che ne sia intorno a ciò, l’asserzione di Slrahone non sembra appieno corrispondere a (pianto tiene riferito da Erodoto, ed ai monumenti del culto egizio a noi pervenuti. Bicordo l’Alicarnasseo delle divinità a testa di animale, od anche a semplice simbolo, come di Giove col capo di Ariele, d’isidc colle corna, di Pane Capripede ec. (il).

(a) Eroi!, lib. a, n.° 4a> 47, 4<> 58, 1 4 r », >40.

(A) De Nat. Dcor., lib. a.

(c) 3’iò’if, ì Km’ai3fèxtfitf$»y, mXXm’lm mXuynt

7)ȓr, pag. 8o5, edit. Casaub.

(d) Erod., lib. a, n.° 4» e 40.