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32 ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA.

mare dai pirati, alla nuova che i Palmireni occupavano l’Egitto combatteli colle sue truppe unitamente agli stessi Egiziani loro avversarj, e ne discaccia il presidio. Ricomparsi non di meno i vinti con esercito, e Probo a simile raccolte Egiziane ed Africane milizie, la vittoria dichiarassi uovamente per queste, le quali fugarono dai loro confini i Palmireni. Dopo di che il Romano duce occupato avendo un poggio vicino a Babilonia, e di là postosi ad impedire ai nemici il transito nella Siria, Timagene assai pratico di que’ luoghi, ascesa con due mila Palmireni la sommità del monte, piombò addosso agli imperiali, col pensiero ben lunge da tale sorpresa, e ne fe’strage. Infra costoro egli s’impadronì dello stesso Probo, il quale diedesi morte colle proprie mani.

Addivenuto l’Egitto conquista de’ Palmireni, tutti i barbari campati dalla battaglia tra Claudio e gli Sciti disputata a Naisso, nell’avviarsi provveduti di carra in Macedonia, oppressi dalla fame per mancanza di vittuaglia, uomini e quadrupedi, giacean morti. I Romani cavalieri proceduti oltre, e raggiuntili, molti ne uccisero, e costrinsero gli altri a calcare la via d’Emo. Quivi circondati interamente dal Romano esercito incontravan nuova e non lieve perdita. Surte poscia contese infra’ pedoni ed i cavalieri, l’imperatore estimò spedire i primi contro ai barbari; passati a battagliare, i Romani abbandonavano il campo, nè basso era di già il numero de’ loro morti, quando arrivata la cavalleria si potè in gran parte rimediare allo sconcio per la mala condotta de’ fanti sofferto1.

  1. «I soldati di Claudio, dopo conseguita una piena vit-