Pagina:Della Nuova Istoria.djvu/472

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’ (5o) Amm., lili. 200, cap. i c 3.

(5 1) Amm., I i li. 20, cap. 3. J ni. nii Atlien.

(j-j) Amm., lib. 20, cap. 3.

(33) Crini familiis eos ad O rieri lem profìcisci praecepit clavicularis enrrns / acuitale permissa. Amm., uhi sopra.

(li/)) Giuliano narra in qnclla lederà gli avvenimenti di Parigi, e<l esorta Costanzo a diffidare dei consigli de’ male’ voli, ed a voler mantenere la promiscua concordia. Sebbene il modo con cui è riportata iu A miniano possa cagionare qualche dubbio; tuttavia la molla diversità di stile che vi si scorge può essere bastevole argomento a ritenerla come originale. Dove ciò sia, ella è il più lungo saggio «Iella latinità del nostro autore clic a noi rimanga, c si distingue in singoiar modo pei pregi di politico artifizio, proprio di tali scritture. Lo stesso islorico soggiunge: Ilis literis junclas secretiorcs alias Constando offerendas clanculo misit objurgatorias. Il signor Giblion, cap. 22, dubita dcU’csisIcnza di qnesl’ultime lettere, c panni a ragione. Lssc sarebbero contrarie a quel moderalo c decente contegno che Giuliano ostentò di mantener sempre verso suo cugino, anche in mezzo alla guerra.

(53) Dopo Lusebia morta l’anno 36o, sposò.Faustina da cui ebbe Costanza, sposa in appresso dell’imperatore Graziano. In una irruzione che i Ound i fecero neU’lllirio sotto Valentiniano, poco stelle che questa principessa non fosse rollila da’ barbari. Recandosi appunto per unirsi iu isposa a Graziano trovavasi ella in un alliergo a poca distanza da Striniti, dal quale potè a gran fatica involarsi.

(56) E poco dopo mori anche Elena, sorella di Costanzo c moglie di Giuliano, legame pur questo che avrebbe potuto rannodare l’amistà Ira i due principi. Fra le orazioni di Libaniii pubblicale (a) dal fitiougiovanui, la settima è destinata

(u) Venezia, 1764, per l’Albrizei.