Pagina:Della Nuova Istoria.djvu/471

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(44) J ni..iti Albcn.

(45) Il convocò presso a Parigi in una terra della PetuInntin, da cui sembra ebe traesse il nome una delle legioni richiamate della de’ Petulanti.

(46) Hocque comperlo apuil Petulantia/n signa, famosum quitlthtm lihellnm homi projecit occulte. Questo libello alquanto diverso da quello di cui parla Giuliano nell’orazione agli Ateniesi, in Ammiano è del seguente tenore: Nos quidem ad orbis terranno extrema ut noxii pellimur et damnati: charitates vero noslrae Alarnannis denuo servient, quas captivitate prima post internecinas liberavimus pugna s. Amm., lib. 20, cap. 4. V. anche Liban.’, Orai. Parent.

(47) Jul. ad Alben. Forse queste visioni erano meno l’effetto della sua superstizione, che quello della sua politica e de’ suoi desiderj. Giuliano a quanto sembra sognava l’impero. Zosimo. lib. 3, omette questi particolari: perruptisque nullo ordine foribus, Caesarem in publicum deducimi et sublimem in scutum quoddam elalum, imperatot ela Angustimi appellante et vi diadema capiti ejus imponimi.

(48) Delle lettere od orazioni dirette alle cit là greche non ci rimane che quella agli Ateniesi che forma parte del nostro volume.

(49) Ac priinum quidem illius arrogantiae atque audaciae facinus filile quoti sibi ipse diadema impostale magnot/ue nomine seipsum ornavi l (quoti non forinone pràedanie sed virtutis praerniunie vel tempuSe vel imperntoris calcitili s largitur etc.) Orai. 3, pag. 61. Non può in fatto affermarsi cosa con maggior sicurezza che qui non sia questa, ma come i divini invasamenti dello spirito di S. Gregorio non soffrono inai il giogo delle prove, così forza è dire che lanciando egli la sua accusa senza nulla toccare nè della sedizione di Parigi, nè dell’antefatto, a così dire del dramma, viene a scemarle la sua storica concludenza, e noi dobbiamo nelle nostre conghietturc più lasciarci guidare dalla natura delle cose, che da ((nella della sua autorità.