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64 ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA

che volentieri in quiete, Costantino, tratti i natali da vituperoso commercio di donna capitata non legittimamente nelle mani dell’imperator Costanzo, da pezza ravvolgendo nell’animo pensieri tendenti alla monarchia, e tanto più cresciutogliene il desiderio vedendo Severo e Massimino elevati alla cesarea onoranza, risolvè, abbandonati i luoghi ove dimorava, trasferirsi appo Costanzo suo padre, il quale soggiornava infra popoli di là dalle Alpi, vivendo il più nella Britannia. Temendo poi non venisse nella fuga arrestato, a molti nota essendone la bramosia di regno, non a pena abbattevasi in qualche stalla ove fossero cavalli dalla repubblica alimentati, collo storpiamento rendeali disutili, solo ritenendo per sè il numero di essi occorrente a proseguire il viaggio. Ora perseverando in tale operazione impediva a quanti seguivanne le tracce il proceder oltre, ed ognor più avvicinavasi a que’ popoli tra cui aveavi il genitore.

Accaduto intrattanto per voler del fato la morte dell’imperatore Costanzo1, i pretoriani militi non riteneano veruno de’ suoi legittimi figli idonei al regno, osservandovi per lo contrario in Costantino attitudine, ed animati insieme dalla fiducia di magnifiche largizioni conferivangli l’onoranza di cesare. Espostane dunque in Roma, secondo la consuetudine, l’imagine, Massenzio, figlio di Massimiano Erculio, di mal animo tollerava che le mire di Costantino, generato da così ignobile femmina, dessero in brocco, mentre egli, prole


  1. Morì in Eborace con fama di principe moderato.