Pagina:Della Nuova Istoria.djvu/81

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LIBRO SECONDO 65

di tanto imperatore, ozioso rimanendo nel palazzo ad altri vedrebbe concessa la paterna signoria. Risolutosi ad imprendere e tratti al suo partito Marcelliano e Marcello, tribuni de’ soldati, Luciano (dispensatore della carne porcina dal pubblico erario donata al popolo) e gli aulici militi, nomati pretoriani, venne da essi collocato sotto il regal trono, promettendo egli splendido guiderdone a tutti coloro pel cui mezzo ottenuto avesse così grande beneficio. Questi cominciarono l’opera coll’uccidere Abellio, il quale occupando la prefettura della città mostrato erasi contrario ai loro divisamenti.

Massimiano Gallerio avutone sentore manda Severo cesare a guerreggiare Massenzio. Il duce partito da Milano ed avvicinatosi al nemico colle truppe Mauritane fu di leggieri vìnto da Massenzio, il quale sedotto aveagli col denaro la maggior parte dei militi, e tratto a parteggiar seco Anullino prefetto del pretorio. Severo fuggendo corse a Ravenna, città forte, molto popolosa ed avente copia di vittuaglia, bastevole ai suoi bisogni ed a quelli delle truppe seco.

Massimiano Erculio a tale avviso ragionevolmente sollecito del figlio Massenzio abbandonata la Lucania, facendovi allora soggiorno, dirizzò frettoloso il passo a Ravenna, ove osservato che non potea cacciare Severo a malincorpo da una città munita e ricca d’annona, circonvenutolo con giuri persuasegli di andare a Roma, e quegli incamminatovisi, al metter piede nel luogo nomato Le tre Taverne, caduto nelle insidie postevi da Massenzio fu ucciso, rottogli con laccio il collo.