Pagina:Della Porta - Le commedie II.djvu/119

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atto primo 107


Amasio. Ben, che buona risposta tu le rapporti?

Balia. La solita d’un insipido, d’un disamorato, d’un uomo di legno.

Amasio. O amor ingiusto, non amar Lidia che l’amarebbe l’istesso Amore! Balia mia, perché non ti adopri che amasse ella cosí me come ama Cintio?

Balia. Certo che ti ama piú che sorella assai.

Amasio. Vorrei che m’amasse altramente che da sorella.

Balia. Come dunque vorresti ch’ella ti amasse?

Amasio. Io ho tanta voglia d’esser uomo e talmente mi son persuaso d’esservi, che mi sono innamorato di lei.

Balia. Orsú facciamo che Lidia t’amasse come proprio vorresti, che sarebbe poi? che avresti fatto? sei donna come ella, come sodisfaresti a’ suoi desidèri?

Amasio. Non son state al mondo pur belle donne c’hanno amato altre donne? sarei forse io la prima? Balia mia, ho desiato molto tempo averti da sola a sola come ora: se tu vuoi aiutarmi a questo, io farò conoscere che sarò buona riconoscitrice del beneficio fattomi; eccoti questi scudi per arra, toglili per amor mio e per segno del mio buon animo.

Balia. Ti ringrazio infinitamente e del dono e del buon animo che mi porti: dammi pur occasione di poterti servire, ché l’arò caro. Ma io non so dove sia per riuscir questo tuo amore.

Amasio. Se tu prometti voler servirmi e aiutarmi, ti manifestarò cosa che forse nol pensi.

Balia. Chi non servisse a te non servirebbe all’istessa cortesia.

Amasio. Ti prego ad essermi secreta.

Balia. Giurerò, se cosí vuoi.

Amasio. Conosco la prontezza dell’animo: la tua promessa mi basta. — Balia mia, se ben ho questi panni di donna attorno, io son maschio di dentro. ...

Balia. Io arei giurato prima che me lo dicessi che cosí fossi, vedendo che incontrandoti con Lidia impallidivi, arrossivi e inspiritavi. Gli sguardi tuoi troppo erano lascivi, gli atti senza modestia, i baci troppo affettuosi, anzi basciandola le mordevi