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DELLE DONNE 165

moralità, e di castità dei popoli, sia della somma delicatezza dell'argomento»1. Senza pretendere di risolverla completamente, egli reputa necessaria preparazione a tal uopo il premettere un'attenta analisi dei caratteri intellettuali propri di ciascun sesso. Ecco il riassunto delle sue opinioni in proposito.

Come nella forza fisica, così anche nella intellettuale le donne sono inferiori agli uomini; lo prova il piccolo numero di donne che salirono a grande altezza nelle regioni della scienza e dell'arte. Impossibile, egli dice, che Raffaello, Haendel, Shakespeare e Newton siano uguagliati da donne. L'intelligenza femminile è più irrequieta di quella dell'uomo, più occupata nei particolari, più dominata dall'intuizione, che dalla riflessione e dall'esperienza; essa è però più rapida di quella dell’uomo e più idonea ad esprimere prontamente ed esattamente le più sottili gradazioni e modificazioni del sentimento. — Nella moralità, a giudizio del Lecky, sono superiori le donne agli uomini, sia che si ponga mente alle virtù che egli chiama impulsive o d'impulso, sia nelle deliberative, o sostenute dalla riflessione. Elleno sanno resistere più dell'uomo alle tentazioni che in maggior copia le circondano, epperò forniscono dovunque un assai minor contingente di reati; nell'imporsi e nel sopportare sagrifizi senza compenso l'uomo non può affatto paragonarsi con loro. — Hanno le donne minor coraggio attivo dell'uomo, ma in compenso lo superano nella rassegnazione. — Esse amano meno la verità, che le loro opinioni, la cui persuasione è in gran parte affare di sentimento. Epperò sono difficilmente imparziali, e dubitative, sono più persuasive che convincenti, e ciò che credono è per esse piuttosto una sorgente di consolazione, che una fedele espressione della realtà delle cose. Difficilmente ammettono un lato buono là dove sentono ripugnanza, e distinguono il carattere personale di un

  1. Ib., 291.