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DELLE DONNE 47

pericoli e gli onori del nuovo apostolato. Non le dispensava la debolezza del sesso dall'obbligo di affrontare la persecuzione e il martirio, né ostava la pretesa inferiorità del sesso a che le diaconesse fungessero accanto ai diaconi, e gli stessi onori si tributassero alle sante come ai santi1.

In questa guisa gli apostoli del Cristianesimo dimostrarono una profonda cognizione della natura femminile. Imperocché tutti sanno che le donne, per la particolare delicatezza e generosità del loro sentire, sono anche più degli uomini appropriate al culto sincero e appassionato d'ogni idea nobile ed elevata, e pel trionfo di queste idee sanno anche essere più ardite degli uomini, nella vita pubblica non meno che nella privata. Ma la prima occasione di comprendere codeste verità fu indubbiamente porta al mondo moderno dalla diffusione della nuova religione e dalla gran parte che i primi apostoli di questa vi seppero fare alle donne. Di là è incominciata quella tendenza tutta propria della civiltà moderna, variamente operosa nei vari tempi, e nel nostro più che in qualunque altro, la tendenza cioè della dottrina e del costume ad associare il sesso femminile a tutti gli interessi, ai progressi e alle lotte del vivere civile, non restringendone tutta quanta l'attività dentro la cerchia delle faccende private e famigliari. Certo si è che le idee etiche e metafisiche del cristianesimo si fecero strada nel mondo moderno per opera delle donne non meno che degli uomini, e nei primi secoli anzi più per opera delle prime che dei secondi, e che in quel grande apostolato le donne acquistarono per sé in pari tempo il merito e il diritto a quella maggior dignità morale e sociale di cui la civiltà nuova le venne circondando.

Già nello stesso Evangelo e negli altri scritti degli apostoli l'uguale dignità morale e la parità dei sociali diritti fra i due

  1. Intorno all'opera delle donne nella propagazione del Cristianesimo scrisse un libro l'inglese Ludlow col titolo: Woman's work in the Church.