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DELLE DONNE 591

da convertire il civile consorzio in regno delle donne. Ma una delle più deplorevoli imitazioni francesi fu anche fra di noi, e rimase quasi fino ad oggi, la maschile affettazione di femminili conquiste, le vanterie di veri o finti Don Giovanni, accettate come pretensioni alla fama d'uomini di spirito; molti degli odierni vecchi fanno testimonianza che nella gioventù loro quella moda non aveva ancora perso il suo dominio. — Nella Spagna i costumi della Corte di Francia non sono mai entrati, neppure quando il nipote di Luigi XIV vi impiantò la dinastia borbonica, grazie alla risolutezza con cui la regina diede lo sfratto alla francese principessa degli Orsini, amante del re.

Chi può dire quanto anche al giorno d’oggi rimanga delle aberrazioni morali degli scorsi secoli, sia in Francia, sia altrove? Per via di indiretta e lontana colleganza non può egli darsi che ciò che oggi ancora vi ha di guasto e di falso nelle idee e nei costumi della Francia e di altre nazioni, sia frutto del lungo pervertimento dei secoli passati? Checché si pensi in proposito, certo si è che, come già dissi, le suesposte tristissime vicende costituiscono uno dei più importanti e più notevoli lati della storia moderna del sesso femminile.

Un lato, una parte, non tutta quanta la moderna storia. Altre e migliori gesta ci rimangono a ricordare delle donne di Francia e degli altri popoli civili d’Europa, dal rinascimento in poi. La degenerazione della cavalleria, la conseguente e sempre crescente corruttela della Corte e della nobiltà di Francia dapprima, e poi di altre nazioni, non furono pur troppo che le principali fra le molte e svariate cause perturbatrici di quel vero e salutare progresso nella educazione e nella condizione sociale delle donne, che in tutti i paesi civili d'Europa era cominciato da remote origini, che, benché lento, pure non cessò mai negli ultimi secoli, e poi si fece tanto più appariscente e più rapido nel secolo decimonono.

Col rinascimento delle lettere, delle arti e dei commerci,