Pagina:Della consolazione della filosofia.djvu/133

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de in un certo modo e versa nei popoli sudditi e circonvicini, e massimamente che le prigioni, le leggi, e gli altri tormenti delle pene dalle leggi trovate, a’ perniziosi cittadini, per li quali furono ordinate, più tosto che a’ buoni si convengono. Perchè dunque queste cose nel lor rovescio si mutino, e perchè quelle pene che si debbono agli scelerati, aggravino i buoni, e quei premii che a’ virtuosi dovuti sono rapiscano i rei, fortemente mi maraviglio, e la cagione di confusione tanto ingiusta da te intendere desidero; perciocchè meno mi maraviglierei se tutte le cose dal caso e dalla fortuna inordinatamente e alla rinfusa mescolarsi credessi. Ora quello che il mio stupore accresce è Dio, il quale regge il tutto, il quale dà spesse volte a’ buoni bene, e a’ cattivi male, e per l’opposto a’ buoni male, e a’ cattivi bene. Infino che di ciò la cagione non si comprende, qual cosa fa che ci debba parere che non siano rette a caso e dalla fortuna? Egli non è maraviglia, rispose, se alcuna cosa, non sapendosi la ragione dell’ordine suo, si crede che sia temeraria e confusa. Ma tu, tuttochè la cagione non sappia di tanta disposizione, non dubitare però, posciachè ’l Rettore, il quale tempra il mondo, è buono, che tutte le cose dirittamente fatte e governate non siano.


LE QUINTE RIME.

Se alcun non sa che le fredde orse al polo
     Girin sempre vicine,
     Gran meraviglia avrà perchè Boote
     Passi del carro sì lento il confine,
     5E perchè, quando con veloce volo