Pagina:Della consolazione della filosofia.djvu/7

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solubile conteste, le quali essa medesima, sì come poi mi disse ella stessa, tessute s’aveva colle sue mani proprie, la bellezza delle quali, come si vede nelle statue affumicate dal tempo, aveva una certa caligine di trascurata antichità ricoperto. Nell’ultimo e più basso lembo delle quali era intessuto un Π greco, ed in quello da capo un Θ; e tra l’una di queste due lettere e l’altra si vedevano fregiati alcuni gradi, come d’una scala, mediante i quali si poteva dalla lettera di sotto a quella di sopra salire. La qual vesta però avevano le mani d’alcuni uomini violenti squarciata tutta, e portatosene ciascuno quei brani ch’egli aveva potuto portarne. Teneva costei nella sua mano diritta alcuni libriccini, e nella manca una bacchetta da re, la quale, tosto che vide starsi le Muse poetiche dinanzi al letto nostro, e dettare le parole a’ miei pianti, risentitasi alquanto, e accesasi con occhi biechi: Chi ha, disse, lasciato entrare a questo infermo queste sfacciate meretrici, le quali non solo non porgessero alcun rimedio a’ suoi dolori, ma gli nutrissero ancora con dolci veleni? Perciocchè queste sono quelle, le quali colle non fruttevoli spine degli affetti uccidono le abbondevoli e fruttuose biade della ragione; e, non che liberino dalle passioni dell’animo le menti degli uomini, elleno ve le avvezzano dentro, e ve le nutricano: e per certo, se le carezze vostre e lusinghe m’avessero tolto un qualche uomo idiota e di volgo, io lo comporterei per avventura meno molestamente, conciosiachè in uno, che fosse cotale, non perderemmo cosa nessuna; ma voi m’avete costui tolto cogli allettamenti vostri, il quale fu