Pagina:Della educazione letteraria della donna.djvu/17

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corrotti o protervi oseranno affisare in lei, perchè la vera bellezza è spavento all’audacia siccome al vizio la virtù. Con questo senso nell’anima il primo e più gran poeta, non che di nostra nazione, dell’incivilimento cristiano cantava della bellezza della sua Beatrice:


Ogni lingua divien tremando muta
E gli occhi non ardiscon di guardare
.

E una cosa venuta di cielo dovette certo parere a lui la bellezza della sua donna, perchè senza Beatrice noi non avremmo forse quel maraviglioso poema che fa una delle prime glorie d’Italia.

Ma ragionando io di bellezza propriamente detta, non vuo’ già si creda che intenda solo di parlare di quelle donne che si presentano al mondo con questo singolar beneficio della natura: il fiore degli anni sempre olezza e ride gratissimo, e la viola, perchè più umile, non però è men cara della rosa; e così, finchè dura il sorriso della giovinezza, le fanciulle attirano qual più qual meno gli sguardi di chi le incontra, e tutte sono ugualmente circondate dagli stessi pericoli. Contro i quali poi è più necessario che diligentemente si guardino quante nascono di agiate famiglie: chè mentre ogni cuore bennato si congratula oggi di vedere che anche all’educazione