Pagina:Della fortuna di Dante nel secolo XVI Barbi, 1890.djvu/28

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- 14 dirmi „ (^). Più chiara e più sicura testimonianza del disdegno, in cui il Bembo ebbe Dante, non può desiderarsi (2). IV. Partite le accuse contro Dante da tanto maestro, quale il Bembo fu allora tenuto, non potevano non essere accolte, ripetute, esagerate da tutti i discepoli ed ammiratori di lui: le lodi invece del Petrarca salirono al cielo. «migliare a un bello e spazioso campo di grano che sia tutto di avena «ec.». Opere II, 81. (*) Lettera a Felice Paciotto a Pesaro nelle sue Opere V, 281. In altri luoghi delle sue opere cerca lo Speroni di giustificare, come ora il Gian, lo sprezzo che il Bembo ebbe perula] Commedia, dicendo che egli giudiziosamente consigliava solo la lettura del Petrarca, perché dubitava che la eccellenza della materia maravigliosa di quell’opera, disviasse i lettori dell’umil cura delle parole ( Opere; II, 276 ). Non esser quindi vero che egli facesse il Petrarca superiore a Dante; il consigliare la lettura di qual poeta piuttosto che di questo fu «singolare artificio» di maestro ( III, 167 ). Ma che questa fosse una via per salvare il Bembp dal biasimo di coloro a cui questo suo giudizio dava da pensare (ivi, 167), appare manifesto. Queste giustificazioni sono nel Dialogo dell’istoria e nell’orazione in morte del Bembo; la testimonianza che prima addussi in una lettera familiare e posteriore assai di tempo. {^) Le prove che il Gian adduce per mostrare «la grande conoscenza che il Bembo dovette prendere della Divina Commedia^ {op. cit., p. 49 ), si riducono a poco più che la trascrizione del poema ( Cod. Vatic. n,° 3197 ) fatta per Aldo. L’esemplare della Commedia della edizione veneta del 1477 che si conserva nella Barberina di Roma, non è tutto annotato, come scrive il Gian; ma ha nei margini poche postille a mo’ di rubriche per indicare le cose notevoli e i nomi propri della Vita di Dante e di qualche capitolo del Commento sopra V Inferno; né è cosa sicura che siano del Bembo.