Pagina:Della fortuna di Dante nel secolo XVI Barbi, 1890.djvu/56

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— 42 scorrettezza del manoscritto, non da poca diligenza dello stampatore ) che è impossibile vi fossero posti dair autore del Discorso. 11 quale certo non avrebbe scritto e permesso poi che s’imprimesse persuadere cosi tanto fuori via per cose tanto fuori via, come leggono la maggior parte dei codici fiorentini (i), né terzo viaggio per triplice viaggio, come è in tutti i manoscritti che ho veduti. IX. Ancora: perché avrebbe il Bulgarini nascosto il suo nome, se poi si fece tanto apertamente a biasimar Dante? Veramente lo Zeno crede d’aver trovato la ragione anche di questo: " Allorché nel 1572 usci fuora, ma scritto a mano, il Discorso del Castra villa, il Bulgarini nulla ancora avea divulgato del suo, e l’entrare in campo a faccia scoperta la prima volta contro a Dante, scrittore di tanto credito e peso, non gli parve savio e lodevol consiglio „. Ma era proprio cosa soverchiamente ardita nel cinquecento il dire che la Commedia non era un poema perfetto? E che cosa, da farlo uscire dal suo nascondiglio, aveva pubblicato il Bulgarini, quando dette in luce le Considerazioni? E si che allora avrebbe dovuto temer di pili a farsi apertamente accusatore di Dante, avendo già veduto in (’) Una delle copie contenute nella miscellanea del Borghini, le due del codice II, IV, 273, e una quarta del quaderno X, 103 leggono cose tanto assurde.