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40 | PROLEGOMENI |
diventa in qualche modo esperimento della buona o della cattiva lezione del testo. Quando questo non è errato, la traduzione non riesce assai difficile, come all’opposto l’impossibilità del tradurre genera subito sospetto di guasto nel testo.
In tale necessità trovatomi ben di frequente, mentre io traduceva la parte di Strabone a me assegnata, doveva io per conseguenza indagare il modo di rimediarvi, nè ciò riuscirmi poteva senza l’esame ed il paragone di altre parti parallele della sua geografia. Guidato da questo esame ho proposto molti mutamenti nella traduzione, i quali ora quasi tutti ho collocati nel testo della mia edizione con molti altri di più che ho praticati dopo la traduzione. Non pertanto parte di questi mutamenti si appoggia sulle varie lezioni de’ codici o delle edizioni, o sulle correzioni dei critici precedenti... (218).
Gli editori che mi precedettero collazionarono il maggior numero dei codici di Strabone, i quali pochi non sono. La sola biblioteca di Parigi ne possiede sei. Ma fra questi non ho io profittato nella traduzione francese più che da uno, segnato col numero 1393, e confrontato anche prima da altri, e di esso mi valgo eziandio nella presente edizione. Dei rimanenti le lezioni diverse m’è bastato saperle dalle ultime edizioni altrui.
La prima edizione, o piuttosto impressione, del greco testo di Strabone fu fatta in Venezia l’anno 1516 (219).
Avanti crasi già pubblicata la sola traduzione latina, intorno la quale fra poco favellerò. Chiunque esser vuole convinto del giovamento che ne deriva alle opere degli antichi, quando sono pubblicate da varj editori succes-