Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/204

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da quel monte Caspio ch’è presso alla gola1 che mette dalla Colchide al mar Caspio; sicchè, tolti tre cento stadii, la distanza del meridiano delle Cianee a quello di Tapsaco, od a quello del monte Caspio è la stessa; e in qualche modo si trovano sotto uno stesso meridiano Tapsaco e il monte predetto2. In conseguenza di ciò le Porte caspie debbono essere ugualmente distanti e da Tapsaco e dal monte Caspio predetto; non però a dieci mila stadii da entrambi cotesti luoghi, come Eratostene afferma di Tapsaco, bensì ad una distanza molto minore. Il perchè poi in linea retta la distanza da Tapsaco alle Porte caspie è molto minore di dieci mila stadii; i quali non possono contarsi se non misurandoli sopra una linea obliqua.» – Ma contro Ipparco noi diciamo: Che Eratostene parla di linea retta all’ingrosso, come è proprio della geografia, e così anche del meridiano e delle linee condotte verso il levante meridionale3; ma Ipparco esamina con rigor geometrico tutto ciò ch’egli dice, come se si trattasse di linee determinate ad una ad una con matematici istromenti: mentre poi Ipparco stesso nello stabilire le perpendicolari e le parallele non ha osser-

  1. Pare che Strabone indichi sotto questo nome la valle di Kur o dell’antico Cyrus nella Giorgia. Il monte Caspio dee corrispondere alle alte montagne della Giorgia dove si dividono le acque, e da un lato vanno a cadere nel mar Nero, dall’altro nel mar Caspio. (G.)
  2. Il monte Caspio è invece molto più orientale del meridiano di Tapsaco.
  3. Le parallele.