da, abbiam giudicato che a noi dovesse bastare, per rettificarne gli errori, lo esporre nella nostra Geografia le cose siccome esse sono realmente. Perocchè dove gli errori sono continui ed evidenti, gli è il meglio non far ricordanza di nessuno, se non forse di rado ed in generale; come noi ci proponiamo di fare nelle singole parti del nostro libro. Ed ora basti il dire che Timostene, Eratostene e quelli che precedettero anche a costoro ignorarono al tutto le cose d’Iberia e le celtiche, e molto più poi quelle di Germania e di Britannia, e le getiche1 e le bastarniche. Furono grandemente ignoranti anche delle cose spettanti all’Italia, all’Adria ed al Ponto Eussino, ed alle altre parti settentrionali che quivi tengono dietro. Ma forse anche questo potrebbe parer desiderio di censurare. Perocchè Eratostene dice che, rispetto ai paesi molto lontani, egli si vale delle distanze da altri assegnate, nè punto si cura di avvalorarle, ma le riferisce come le trova, con aggiungere qualche volta se la strada s’accosta o no alla linea retta. Quando pertanto trattasi di distanze che non si possono misurare se non per via di confronto, e rispetto alle quali non vanno d’accordo gli autori, non vuolsi assoggettare ad un rigoroso esame ciò ch’Eratostene dice, come fa Ipparco sia nei luoghi già citati, sia dove Eratostene pone la distanza fra l’Ircania e la Battriana, ed i luoghi si-
- ↑ I Geti occupavano la parte orientale della Moldavia e della Bessarabia fra il Danubio ed il Dniester, detto altre volte Tyras o Danaster. I Bastarni abitavano la parte settentrionale della Moldavia ed una porzione dell’Ucrania. (G.)