Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/247

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libro secondo 233

il quale conosca già innanzi tratto la disposizione ed il movimento del cielo, e sappia che la superficie della terra nella realtà è sferica, e che qui rappresentasi piana soltanto in servigio de’ riguardanti: ma non gioverebbe a colui al quale mancassero siffatte cognizioni. Perocchè ben può chi fa grandi viaggi, come a dire per le pianure di Babilonia o per vasti mari, immaginarsi piano tutto lo spazio che gli è d’intorno, sia dinanzi, sia da tergo o dai lati, e non accorgersi d’alcun cambiamento nei fenomeni celesti, nei movimenti e nelle posture del sole e delle altre stelle rispetto a noi: ma non si può dire che a chi considera il mondo in qualità di geografo, queste cose possano parer sempre le stesse. Infatti chi discorre i mari o attraversa per terra qualsivoglia paese ha d’uopo soltanto di certi comuni fenomeni1, secondo i quali e l’uomo sprovveduto d’ogni educazione e l’uomo di Stato possono regolarsi nella loro vita: sicchè anche senza esser pratico dei fenomeni celesti, e non conoscendone le apparenze diverse secondo la diversità dei luoghi, vede il sole levarsi e tramontare o pervenuto a mezzo il suo corso, ma non investiga poi in qual modo ciò avvenga: perocchè il saperlo non gioverebbe punto a quel fine ch’ei

  1. Gli Editori francesi traducono forse meno letteralmente, ma peraltro con più chiarezza: ha d’uopo soltanto di un piccol numero di fenomeni giornalieri. Notisi poi che qui l’espressione ὁ πολιτικὸς contrapposta ad ἀπαίδευτος senza educazione significa non già un uomo di Stato propriamente detto, ma un uomo fornito di quella istruzione che all’uomo di Stato è necessaria.