Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/33

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libro primo 21

imboscate, e viaggiarvi è proprio di chi n’abbia cognizione. Ma nelle cose grandi poi tutto ciò è tanto più manifesto, quanto più in quelle e sono maggiori i vantaggi della perizia e più gravi i danni dell’ignoranza. Perocchè l’esercito di Agamennone avendo saccheggiata la Misia1 credendo che fosse la Troade, se ne tornò svergognato: ed i Persiani ed i Libii per avere supposto che gli Stretti fossero senza uscita2, a stento poterono liberarsi da grandi pericoli; e lasciarono per monumento della loro imperizia, i Persiani il sepolcro di Salganeo lungo l’Euripo di Calcide3, cui essi uccisero perchè aveva a tradimento traviato il loro esercito dal golfo di Malea4 sino a quel fiume; ed i Libii5 quel di Peloro da essi trucidato per somigliante cagione. E nella

  1. Misia. Parte dell’Asia minore vicina alla Troade.
  2. Correggasi coi migliori interpreti il testo, e si legga ὑπονοήσαντες εἶναι τυφλοὺς στενωπούς.
  3. Nel distretto di Negroponte. L’Autore parla poi di Salganeo più distesamente nel lib. ix.
  4. Da’ Malii popoli stanziati sulla marina in un angolo confinante colla Ftiotide si disse Maliaco quel golfo che fu poi detto Lamiaco, ed ora si chiama Golfo di Zeitun. (G.)
  5. Sotto il nome di Libii l’Autore intende i Cartaginesi. Pomponio Mela e Valerio Massimo che raccontano questo fatto non vanno ben d’accordo fra loro. Secondo Valerio Massimo (lib. ix, c. 8) seguitato da Servio (ad lib. iii, Æneid. v. 411), Annibale ritornando dall’Africa, e vedendo che il piloto Peloro lo conduceva verso le coste d’Italia, credette di esserne tradito, e lo uccise. Annibale ignorava che quel nocchiero voleva passare per lo stretto di Sicilia; ma avendo poi riconosciuto il proprio fallo fece erigere una statua in onore dello sventurato Peloro. (G.)