Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/35

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libro primo 23

Monarchia o Regno; l’altra Aristocrazia; la terza Democrazia: e stimiamo che tante siano le maniere delle società, e le chiamiamo con questi nomi, perchè tengono essenzialmente dalla forma del governo il loro carattere particolare. Perocchè altra cosa è la legge s’ella è ordinata dal re, o invece dagli ottimati o dal popolo: e la legge è il tipo e la forma dell’associazione politica; sicchè alcuni definirono il giusto: ciò che giova al più potente1. Se dunque la filosofia politica risguarda per la maggior parte gli uomini di Stato, e la Geografia versa intorno alle cose loro, ma è inoltre di uso giornaliero, essa potrebbe avere sopra di quella un qualche vantaggio; almeno rispetto alla pratica.

Tuttavolta la Geografia non è da spregiare nemmanco nella sua parte teoretica, la quale o risguarda le arti, la matematica e la fisica, o consiste nella storia e nelle favole, e pare che non tocchi punto la pratica della vita. Così chi raccontasse le peregrinazioni di Ulisse, di Menelao e di Giasone, non parrebbe contribuir nulla a quella sapienza che l’uomo operoso richiede, se pure non vi frammischiasse, come un utile esempio, i casi che dovettero sopportare: e nondimeno darebbe non volgare diletto a colui che fosse volto a considerare i luoghi i quali furono la scena delle favole. La mitologia li ha renduti illustri, e le sue attrattive li fanno amabili anche all’uomo operoso: non però oltre un

  1. Appena può credersi necessario l’avvertire che l’oscurità di questo luogo procede probabilmente dall’essere guasto l’originale.