Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/352

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paese. Dice inoltre, raccontarsi colà cbe alcuni dei compagni di Ercole e certi Messenii fondarono abitazioni nell’Iberia. Lo stesso Asclepiade poi, e così anche qualche altro, asserisce che i Laconi occuparono una parte della Cantabria; e quivi fanno menzione della città d’Opsicella, e dicono che la fondò un certo Opsicella trasferitosi poi nell’Italia con Antenore e coi figliuoli di lui. Di così fatte emigrazioni, dando fede ai mercatanti di Gadi, se ne raccontano anche nella Libia; e Artemidoro dice che i popoli abitanti al di sopra della Maurosia verso gli Etiopi occidentali1 chiamansi Lotofagi perchè si nutrono del loto, ch’è una certa erba e radice, senza mai aver bisogno di bere, nè possibilità di soddisfare a questo bisogno, quando bene il sentissero, per l’aridità del paese; e costoro si stendono fino ai luoghi superiori a Cirene: ed altri popoli detti anch’essi Lotofagi abitano Meningia2, una delle isole della piccola Sirti.

Nessuno pertanto si meravigli nè se Omero descrivendo il viaggio di Ulisse immaginò cbe la maggior parte di quelle cose che di lui si raccontano avvenissero fuori delle Colonne nel mare Atlantico (poichè anche ciò che la storia ci ha tramandato si accosta ai luoghi ed alle altre circostanze che trovansi nel poeta,

  1. Dopo il Casaubono leggono tutti i migliori πρὸς τοῖς ἑσπερίοις Αἰθίοψι. Secondo l’antica lezione Αἰθίοπες dovrebbe tradursi: Che gli Etiopi abitanti al di sopra della Maurosia verso il ponente diconsi Lotofagi.
  2. Zerbi.