Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/81

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libro primo 69

zione medesima dell’Egitto, e gli è conforme sì nell’essere adiacente al Nilo, come in tutte le altre condizioni dei luoghi. Perocchè al pari dell’Egitto è stretta, lunga, e soggetta alle inondazioni; e nelle parti più occidentali e in quelle più orientali, dove l’acqua non giunge, è deserta, riarsa, e solo in alcuni pochi luoghi abitabile. Come non si dirà dunque che l’Etiopia è divisa in due parti dal Nilo1? Oltrechè se per dividere l’Asia dalla Libia potè sembrare opportuno questo fiume Nilo, il quale si stende in lunghezza verso la parte meridionale più che dieci mila stadii ed ha sufficiente larghezza per abbracciare alcune isole con molte migliaia di abitanti, di cui la maggiore è Meroe, reggia e metropoli degli Etiopi; come non si dirà poi che esso basti a dividere in due parti l’Etiopia? E come ciò, se la maggiore obbiezione che soglia farsi a coloro i quali dividono per mezzo del Nilo i due continenti2 consiste appunto in questo, ch’essi debbono o partire l’Egitto e l’Etiopia, assegnandone un lato alla Libia e l’altro all’Asia, ovvero tralasciar di dividere que’ con-

  1. I Greci concordano nel dire che prima di Psammetico nessuno straniero, e soprattutto poi nessun navigatore poteva inoltrarsi nell’interno dell’Egitto. Ora siccome questo principe fu posteriore ad Omero di due secoli e mezzo, così il poeta non potè avere notizia di quelle circostanze che Strabone qui viene menzionando per giustificare la sua interpretazione. (G.)
  2. Ai tempi di Erodoto ed anche di Pomponio Mela il Nilo serviva tuttora di divisione fra l’Asia (la Libia) e l’Africa. Ma egli è poi già gran tempo che questi due continenti sono invece divisi dall’istmo di Suez. (G.)